martedì 31 gennaio 2012

Samuel Beckett e il gorgonzola


S. Beckett
Giandomenico Ferrari, nostro socio fondatore, durante una riunione dell’ Associazione ci informò che il gorgonzola era di casa a Dublino fin dagli anni Trenta; leggendo la novella Dante e l’aragosta di  Samuel Beckett (Dublino 1906 – Parigi 1989, il drammaturgo autore di “Aspettando Godot” e premio Nobel nel 1969), aveva scoperto che il gorgonzola era la passione di Belacqua,  personaggio ricorrente negli scritti di Beckett. Belacqua, omonimo della figura dantesca che sconta nel Purgatorio la sua vita indolente, é uno studente di italiano asociale e prigioniero di occupazioni maniacali e pensieri inconcludenti.

Riportiamo qui di seguito il brano:

Procedette spedito, a testa china, attraverso un familiare labirinto di vicoli e si infilò improvvisamente in una piccola drogheria di famiglia. Dentro al negozio non furono sorpresi. Quasi tutti i giorni, verso quest’ora, piombava in questo modo dalla strada.
La fetta di formaggio era già preparata. Separata sin dal mattino dal suo pezzo, attendeva soltanto che Belacqua venisse a prenderla. Formaggio Gorgonzola. Conosceva un uomo che veniva da Gorgonzola. Sapeva dove cercarla. Ogni giorno era là, nello stesso angolo, che attendeva di esser reclamata. Erano persone molto gentili.
Esaminò con scetticismo il pezzo di formaggio. Lo rovesciò per vedere se era migliore dall’altro lato. L’altro lato era anche peggiore. Lo avevano messo con la parte migliore in alto, avevano compiuto quel piccolo inganno. Ma chi poteva biasimarli? Lo strofinò. Colava. Era già qualcosa. Si piegò ad odorarlo. Una debole fragranza di corruzione. Che se ne faceva? Lui non voleva fragranza, non era uno di quei maledetti raffinati della tavola, lui voleva una sana puzza. Ciò che voleva era un buon pezzo verde, puzzolente e marcio di formaggio Gorgonzola, vivo, e per Dio lo avrebbe avuto.
Il droghiere si agitò.
-          Dunque?- domandò Belacqua, che non conosceva paura quando era infiammato  - è questo il meglio che si può fare?
-          Per quanto Dublino è lunga e larga – disse il droghiere – lei non troverà in questo momento un pezzo più marcio.
Belacqua era furioso. Quell’impudente buono a nulla, quasi quasi gli sarebbe saltato addosso.
- Non va – gridò – mi sente? Non va affatto. Non lo voglio. – Digrignò i denti.
Il droghiere, anziché lavarsene semplicemente le mani come Pilato, spalancò le braccia in un appassionato gesto di supplica a mo’ di crocefisso. Belacqua disfece il suo pacchetto con aria torva e fece scivolare il cadaverico pezzo di formaggio tra le dure, fredde e nere fette tostate. Camminò rigidamente fino alla porta, ma lì si rivolse con una piroetta.
-          Mi ha sentito? – gridò.
- - Signore – disse il droghiere. Non era una domanda e neppure un’espressione di acquiescenza. Dal tono in cui questa parola fu pronunciata, era assolutamente impossibile capire che cosa l’uomo avesse in mente. Era una risposta assai ingegnosa.
-          - Le ripeto – disse Belacqua con grande ardore – che non va affatto. Se lei non sa far meglio si così – sollevò la mano che teneva il pacchetto – sarò costretto a cercar altrove il mio formaggio. Ha capito?
(…) Il droghiere. Senza chiudere gli occhi e distoglierli dalla figura che dileguava, si soffiò il naso nel grembiule. Essendo una persona benevola e umana, provava simpatia e pietà per questo cliente strampalato dall’aria sempre malata ed abbattuta. Ma allo stesso tempo era un piccolo commerciante, non lo si dimentichi, con un senso da piccolo commerciante della dignità personale e del giusto posto delle cose. Tre pence, calcolò, tre pence di formaggio al giorno, uno scellino e mezzo alla settimana. No, per questa somma non si sarebbe fatto in quattro per nessuno, no, neppure per il più grand’uomo della regione. Aveva il suo orgoglio.

Invitiamo chiunque scoprisse ulteriori citazioni letterarie e altre curiosità relative al formaggio gorgonzola nella letteratura di comunicarcele attraverso il nostro sito (www.concordiola.blogspot.com) o  l’ email (concordiola@gmail.com). Grazie e buona lettura!

lunedì 23 gennaio 2012

Natura morta con formaggi e salami

"Natura morta con formaggi e salami" è un quadro di Cesare Tallone (http://www.archiviotallone.com) che raffigura il celebre formaggio gorgonzola. E' un olio su tela del 1887, cm 40 x 65, attualmente in esposizione alla Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona sino al 19 febbraio 2012, all'interno della mostra dal titolo "La meraviglia della natura morta.1830 - 1910. Dall'Accademia ai maestri del Divisionismo". (http://www.fondazionecrtortona.it/index.php/la-meraviglia-della-natura-morta)